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L'economia pavese a passi di lumaca

L'andamento della produzione registrato dalle industrie della provincia di Pavia nei primi sei mesi del 2008 è altalenante: mentre il primo trimestre chiude su base annua con una flessione dell'1,1%, il secondo fa rilevare un risultato speculare (+1%).
La situazione pavese riflette la generale incertezza registrata in tutta la Lombardia: nel secondo trimestre 2008, infatti, i livelli produttivi regionali registrano una lieve diminuzione sia rispetto all'anno precedente (-0,6% la variazione tendenziale) sia nel confronto con il 1° trimestre 2008 (-0,3% la variazione congiunturale depurata dagli effetti stagionali).

E' quanto emerge dall'analisi congiunturale condotta nel primo e secondo trimestre 2008 sull'industria e l'artigianato manifatturiero di Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia, Confindustria Lombardia e con la collaborazione delle Associazioni regionali dell'Artigianato (Confartigianato Lombardia, CNA Lombardia, Casartigiani Lombardia, CLAAI Lombardia), condotta attraverso 1.639 (nel primo trimestre) e 1.588 interviste ad aziende industriali lombarde (nel secondo trimestre) e 1.364 (nel primo trimestre) e 1.286 ad aziende dell'artigianato manifatturiero lombardo (nel secondo trimestre).

In provincia di Pavia lo stesso saliscendi caratterizza la performance degli ordinativi provenienti dal mercato interno, che tra gennaio e marzo hanno perso l'1% rispetto all'anno precedente, successivamente compensato dall'1,8% recuperato tra aprile e giugno.
Gli ordini esteri registrano un affievolimento nel ritmo di crescita, passando da un 9,6% tendenziale di marzo al 3,8% di giugno. Dopo gli eccellenti risultati del 2007, gli ultimi dati fotografano una recente debolezza delle industrie pavesi sui mercati internazionali.
Resta preoccupante la discesa della fetta di fatturato alimentata dal business con l'estero, che passa dal 26% ad un risicato 25%, con valori in caduta libera da un anno a questa parte.

La situazione occupazionale migliora leggermente: giugno si chiude con un timido +0,36%, frutto di uno sbilancio tra il tasso d'ingresso pari all'1,93% e quello di uscita nel trimestre che si ferma al 1,57%.
L'analisi settoriale conferma una crisi stabile del tessile e del comparto pelli-calzature, mentre va bene l'abbigliamento. La chimica chiude discretamente il semestre seppure con qualche neo, mentre i settori meccanico e alimentare incespicano.

Segni di cedimento anche per la produzione artigiana pavese che, nella prima parte del 2008, peggiora ancora rispetto ai dati 2007. La perdita è misurata in quasi 3 punti percentuali nel primo e oltre 3 nel secondo trimestre 2008. Il rallentamento è confermato anche dal confronto su base trimestrale e misurabile intorno al -1%.
In pesante caduta tendenziale anche fatturato e ordini che accusando forti perdite (-8,1% il primo e -8,7% i secondi).

Per quanto riguarda le percezioni degli imprenditori pavesi a fine giugno, essi esprimono aspettative in netto peggioramento per il terzo trimestre 2008. I manager locali vedono negativamente il trend atteso per la produzione, l'occupazione e la domanda in provincia di Pavia: i giudizi al ribasso sia in relazione a futuri incrementi produttivi sia a miglioramenti sul fronte delle commesse interne toccano i minimi storici dal 2000 ad oggi.

Approfondimento e grafici scaricabili in questa pagina.
Per informazioni contattare l'ufficio Statistica e Studi, tel. 0382 393275.



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