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8a Giornata Nazionale dell’Economia - 7 maggio 2010

8° giornata economia 2010Settimana Europea PMI 2010

 

 

 

8a Giornata Nazionale dell’Economia

Camera di Commercio di Pavia

L’8a Giornata dell’Economia dati 2009 è stata aperta dal Presidente della Camera di Commercio Giacomo de Ghislanzoni Cardoli che ha ricordato l’importanza di questo tradizionale appuntamento che avviene contemporaneamente presso tutte le Camere di Commercio d’Italia e consente di fare il punto sullo stato dell’economia del territorio prendendo in esame l’andamento economico dell’anno precedente.

“In generale – ha ricordato De Ghislanzoni – analizzando i più recenti dati congiunturali e l’andamento demografico del tessuto imprenditoriale pavese, relativi al primo  trimestre 2010,  possiamo guardare al futuro con maggiore ottimismo: se infatti lo stato di difficoltà permane si iniziano a notare i primi segnali di un’inversione di tendenza e la locomotiva lombarda, della quale anche noi facciamo parte, ha ripreso a muoversi.”

Il professor Antonio Majocchi dell’Università di Pavia ha svolto la relazione di presentazione del rapporto sull’economia provinciale mettendo in luce i principali aspetti che hanno caratterizzato sul piano strutturale e congiunturale l’andamento dell’economia pavese nello scorso anno. Nella sua attenta disamina non ha mancato di ricordare i diversi punti critici come ad esempio il calo significativo dell’export (-15%), che pur è andato meglio del resto della Lombardia, lo stato critico dell’artigianato che ha visto ulteriormente ridursi il margine tra costi e ricavi, la crescita della sofferenza sugli impieghi bancari di cui Pavia purtroppo ha il primato in Lombardia e l’aumento della disoccupazione. Accanto a questi e ad altri indicatori di crisi,  cui Pavia non può sottrarsi rispetto l’andamento nazionale e globale, il professor Majocchi ha ricordato alcuni spunti che emergono dal rapporto sull’economia 2009 che costituiscono alcuni timidi segnali di speranza come ad esempio la buona articolazione settoriale della struttura del sistema economico pavese e le caratteristiche del territorio idonee ad attirare investimenti dall’estero o, ancora, la nostra capacità di fare qualità, di migliorare la tendenza all’innovazione e, soprattutto, la rilevazione del clima di fiducia da parte degli imprenditori che sta crescendo a favore di una lenta ripresa.

“In conclusione –ha affermato Majocchi- dobbiamo fare in modo che anche le nostre imprese, notoriamente più piccole rispetto a quelle di altre province lombarde, possano entrare sui mercati internazionali a più forte crescita e possano sviluppare le sinergie tra loro per migliorare la qualità e far crescere gli investimenti. Pavia ha alcuni punti di forza che deve cercare di integrare maggiormente come ad esempio l’agricoltura, l’alimentare e il turismo o ancora l’università, la sanità e la ricerca”.

L’illustrazione di questo interessante quadro di insieme dell’economia pavese ha stimolato diversi interventi tra i rappresentanti del mondo delle imprese e del lavoro presenti in sala e dal confronto che ne è emerso si è avuta la sensazione di un’importante condivisione di alcuni elementi di fondo quali l’esigenza di discutere insieme di politiche concrete per lo sviluppo locale, di sostenere l’integrazione con l’università di fare squadra consapevoli del fatto che questa drammatica crisi sta stimolando le imprese verso una maggiore disponibilità a mettersi in gioco e a collaborare.

L’approccio concreto ed operativo con cui si sono affrontati i temi dell’economia provinciale ha certamente favorito l’intervento dell’On. Luigi Casero, sottosegretario al Ministero dell’Economia, che ha svolto un’ampia trattazione su questo difficile momento dal quale l’Italia sta uscendo più solida rispetto a molti altri paesi europei che all’inizio della crisi sembravano essere più forti. “Dobbiamo cogliere questa occasione –ha affermato Casero- per ridisegnare le regole a livello mondiale e per costruire un modello di sviluppo europeo capace di consentire politiche economiche uniformi e condivise. A questo si aggiungono la necessità di porre grande attenzione ai conti pubblici, di fare il possibile per tutelare i posti di lavoro, che rappresentano il nostro punto di forza, di favorire il credito alle imprese, di attivare una politica infrastrutturale più forte e di rimodellare la spesa pubblica. Un’ulteriore attenzione il governo intende porla alla riduzione della pressione fiscale nel medio periodo e alla esigenza di riuscire a portare nel medio-lungo periodo il costo dell’energia al livello dei quello degli altri paesi europei.”

L’incontro, a cui hanno preso parte tutte le massime autorità civili, militari e imprenditoriali della provincia, si è concluso con una nota di ragionevole ottimismo da parte del sottosegretario Casero che ha ricordato come il nostro paese sia solido nei propri fondamentali e che la nostra provincia, come il resto del Paese,  possa sicuramente farcela ad uscire da questa situazione difficile.

 

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